martedì 17 settembre 2013

Una interessante visione "altra" da parte di un senatore PDL

Il senatore Malan ha pubblicato un interessante studio sul costo dei senatori. Un argomento, come il costo delle istituzioni parlamentari, che meriterebbe un approfondimento serio ed imparziale



Il sito del senatore Malan

La Puntigliosa 179

La pubblicazione del Sindacato OSA della Camera dei deputati.

I temi affrontati in questo numero:

- L'autodichia e le ripercussioni in termini di norme sul lavoro.

- La trasparenza imposta dal Decreto Legislativo 33/2013 e la sua applicazione ai dipendenti della Camera

- La non applicazione della norma sulla trasparenza ai trattamenti retributivi ed ai curriculum del personale assunto presso le segreterie dei deputati titolari di carica



lunedì 9 settembre 2013

Il costo del lavoro straordinario e notturno dei dipendenti della Camera dei deputati? E’ sempre zero


E’ imbarazzante doverlo ripetere ad ogni piè sospinto, dover tornare sul punto ogni volta in cui l’opposizione parlamentare effettua una manifestazione o sceglie la via dell’ostruzionismo in aula.
Ma tant’è.
Come del resto pubblicato anche sul sito della Camera dei deputati: “Lo stipendio dei dipendenti della Camera è onnicomprensivo e, pertanto, non è prevista l'erogazione di corrispettivi per prestazioni lavorative straordinarie o aggiuntive rispetto all'ordinario orario di lavoro”.
Per quanto riguarda il lavoro notturno la relativa indennità è erogata solo per i turni programmati. I dipendenti che effettuano un prolungamento dell’orario fino al mattino successivo non percepiscono alcuna indennità.

Sempre sul sito della Camera si può infatti leggere: L’indennità di lavoro notturno e festivo è “erogata a determinate categorie di personale (assistenti parlamentari e addetti a taluni reparti) che svolgono turni programmati notturni e festivi per la vigilanza delle sedi e la copertura di alcuni servizi.”

mercoledì 4 settembre 2013

Denunce per i commenti su FB. Io resto contrario

Tanta polemica ha destato la nota della Camera del 24 luglio in cui venivano annunciate iniziative legali contro un gruppo di persone che avevano postato sui soliti social network commenti contenenti minacce ai danni dei dipendenti.
Trascorso ormai un mese e mezzo dai fatti è possibile trarre qualche conclusione e qualche insegnamento da quanto accaduto.

Un breve riassunto dei fatti
Su un profilo FB di un fan club dedicato al comico Maurizio Crozza veniva ripreso uno dei soliti pezzi sul trattamento dei dipendenti della Camera dei deputati. Il pezzo in sé era assolutamente tranquillo, il solito copincolla da un’altra testata con però un titolo ‘urlato’, e sbagliato, che aveva suscitato una serrata gara a chi la sparava più grossa tra i commentatori.
Alla luce della violenza verbale di alcuni dei commenti la Camera dei deputati aveva annunciato iniziative legali nei confronti degli autori dei commenti stessi. Ovviamente dei soli commenti contenenti minacce.
In particolare venne dichiarato dalla Camera che “Sono inoltre sempre più frequenti affermazioni gravemente minacciose nei confronti dei dipendenti della Camera che dimostrano come tale fenomeno, basato su notizie di stampa a volte fuorvianti, abbia assunto caratteri non più accettabili in un contesto civile.
La Camera dei deputati, pertanto, ha già provveduto ad attivare, presso le competenti autorità, tutte le iniziative necessarie a tutela dei propri lavoratori.”

I commenti all’annuncio della querela
In generale l’annuncio della Camera è stato fortemente travisato e non si è compreso appieno, evidentemente, che i procedimenti penali partiranno solo per chi ha postato commenti contenenti minacce.

Post e commenti su pagina FB