mercoledì 11 aprile 2012

Madama e Montecitorio

Visti da fuori sembrano dei posti in cui si lavora davvero poco, dove tranquilli dipendenti benestanti si aggirano sereni tra un pranzo a base di caviale e spumante ed una spuntatina ai capelli. Ormai sono infatti anni che non si riesce più a parlare del lavoro dei dipendenti delle Istituzioni senza finire a parlare del ristorante del Senato o del celeberrimo barbiere della Camera dei deputati. Come invece sa molto bene chi supera certi ingressi solo dopo un concorso la realtà è decisamente differente ed è assolutamente invisibile agli osservatori esterni.
E’ ormai da alcune settimane che nei corridoi di Montecitorio frequentati dai dipendenti si respira una certa preoccupazione. Nulla a che vedere con il futuro del Governo e nessun interesse per l’esito del prossimo voto di fiducia, i dipendenti della Camera sono, molto più semplicemente ed umanamente,  preoccupati per la propria salute.
Nel corso del 2012 la Camera dei deputati ha infatti fatto segnare una preoccupante striscia negativa, perdendo per decesso un dipendente in servizio ogni mese.
In ognuno dei tre mesi conclusi nel corso del 2012 un gruppetto di dipendenti della Camera si è raccolto al capezzale di un collega scomparso prematuramente per augurargli buon viaggio.
Una percentuale, 3 persone su 1.600; quasi il 2 per mille, l’1,875 per mille nel primo trimestre, una scansione temporale mensile del decesso di un collega che ad una prima lettura potrebbe sembrare semplicemente preoccupante.
Ma ciò che era preoccupante diventa devastante allorquando si prenda il dato, si proceda a proiettarlo sull’intero anno e lo si confronti con la probabilità di morte per fasce di età della popolazione italiana nel suo complesso.
Il tasso di mortalità annualizzato è infatti pari addirittura al 7,5 per mille, un dato terribile che, confrontato con le probabilità di morte per età anagrafica diffuse dall’Istituto nazionale di Statistica, nella popolazione italiana, urla tutta la sua gravità.
Per trovare probabilità di morte attese del 7,5 per mille occorre infatti arrivare, per gli italiani di sesso maschile, a quasi 60 anni di età e per le italiane di sesso femminile a quasi 67 anni di età.
Per la precisione gli italiani maschi di 59 anni hanno il 7,42 per mille di tasso di mortalità, mentre i maschi di 60 anni hanno il 7,86 per mille, le donne italiane di 66 anni hanno il 7,17 per mille di mortalità e le 67enni hanno il 7,74 per mille.
Tali mortalità si scontrano però con l’età media dei dipendenti della Camera dei deputati, che è notevolmente più bassa, tanto che diventa una evidente necessità cominciare a ragionare delle cause scatenanti di determinate malattie.
Un tema, quello della prevenzione della salute dei lavoratori che però prevederebbe un impegno notevole, un grosso studio ed una intensa applicazione da parte dei media che volessero seguire l’argomento.
E’ sicuramente più immediato sparare un bel titolo a 6 colonne su allegre fresconerie, i maniscalchi da 8.000 euro al mese e i barbieri da 15.000. Facile, d’impatto e senza nessuno sforzo cerebrale.

Amerigo Rivieccio