Il senatore Questore Paolo Franco, durante una riunione con i sindacati del Senato, ha infatti ritenuto più interessante restare in linea con i suoi supporter.
Il sito dedicato a chi ha superato un concorso ed ogni giorno nei 'palazzi' ci va semplicemente a lavorare. Al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati, migliaia di persone che lavorano per la democrazia
mercoledì 19 settembre 2012
Auguriamo lunga vita e tanta pazienza ai sindacalisti del Senato
Già è difficile fare una riunione con qualcuno che si distrae e si mette a trafficare col cellulare. Se questa persona poi è tutta presa a pubblicare sul proprio profilo FB improperi sul tuo conto la riunione è un immenso esercizio di pazienza e temperanza.
Il senatore Questore Paolo Franco, durante una riunione con i sindacati del Senato, ha infatti ritenuto più interessante restare in linea con i suoi supporter.
Il senatore Questore Paolo Franco, durante una riunione con i sindacati del Senato, ha infatti ritenuto più interessante restare in linea con i suoi supporter.
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considerando che, con oltre 1900 "amici", ha ottenuto solo 5 commenti, mi sembra che sia stato un bel flop questa provocazione. Ne ho avute di più io condividendo il Pulcino Pio...
RispondiEliminanon mi pare una provocazione ma un dato di fatto
RispondiEliminaQuale pensi che sia il dato di fatto??
EliminaE' un dato di fatto anche l'uso strumentale dei dati di fatto.
EliminaOggi l'Italia è piena di gente indignata. Indignata a ragione, si badi bene, perché vivere con uno stipendio da 700 euro al mese, diciamocelo pure, fa schifo. Il problema, è che tutto il discorso sui presunti lauti stipendi degli altri svia -ad arte- "l'indignazione dell'indignato" dal problema fondamentale: avere più soldi LUI, qualsiasi lavoro faccia, perché esiste una soglia oltre il quale il salario di una persona non può e non deve scendere ed è quella della dignità.
Ma l'indignato oggi come oggi sembra troppo orientato a sfogare il suo livore "sugli scatti", e quindi omette semplicemente di pensarci. I ricchi (quelli veri, che spendono 10.000 euro al mese per gli animali domestici), ringraziano e sorridono (il loro "grazie" non gli costa nulla, perchè la saccoccia dell'indignato non deve essere ulteriormente riempita: lui è contento così).
Potremo proseguire accennando ad una salvifica "riforma del lavoro" che, nel meraviglioso mondo dell'euro, fa quello che la rigidità del cambio impone: recupera la chimera della competitività svalutando il salario. Come? Sulla base della legge della domanda e dell'offerta: un eccesso di offerta fa diminuire il prezzo. Ebbene sì: trattasi di una riforma che ha l'obiettivo di creare disoccupazione (non di combatterla), per rendere il nostro indignato "più produttivo e competitivo" (pagandolo 600 invece di 700 o facendolo lavorare il doppio per gli stessi 700).
Giammai che l'indignato se ne accorga! Ecco quindi che i media aumentano il volume "degli orrendi scatti" da propinare alla sua indiglazione.
Nessuno dice che i costi della politica siano da giustificare a prescindere. Ma si badi: se l'argomento serve a nasconderne altri (tipo: il costo delle decisioni politiche), allora la cosa rischia di diventare perversa......